Gimme, Gimme, Gimme Another ABBA Story: Interviste agli Attori e Retroscena

Chi si riscalda la voce, chi cerca l’abito per la scena successiva, chi ripassa le battute davanti allo specchio; questo è il primo impatto che ho avuto con la sala in cui si sono svolte le prove per il musical “Gimmie Gimmie Gimmie another ABBA story”

Anche quest’anno, l’associazione Bocconi Live Performance (BLPSA) ci regalerà uno spettacolo divertente e, per certi versi, innovativo. 

Già dal titolo è evidente quale sia l’ispirazione: il celeberrimo musical di Broadway Mamma Mia!, basato sulle musiche anni ‘70 del gruppo svedese ABBA. Quello che i ragazzi della Bocconi ci vogliono presentare, però, non è il classico Mamma Mia! che tutti conosciamo, che sia per il musical o per il film. 

Dopo il successo dello spettacolo “Not another Grease story”, portato in scena l’anno scorso, che vedeva una Sandy e un Danny bocconiani nel 2022, la scelta di Alessandro Garbagna (presidente dell’associazione), affiancato da Rebecca Ivan (vice presidente), è stata quella di portare avanti questo progetto, ispirandosi questa volta ad un nuovo musical.

Perché scegliere di collegarsi al musical dell’anno scorso, tenendo Sandy e Danny al posto di Sophie e Sky (personaggi dell’originale Mamma Mia!)? 

Alessandro: La scelta è stata molto ragionata: noi ragazzi avevamo già pensato potesse essere una cosa carina, quando poi il regista ce lo ha proposto abbiamo subito accettato. 

L’anno scorso il musical aveva avuto moltissimo successo e per noi era stato un “colpo di fulmine”, ce ne siamo davvero innamorati: l’idea quindi di restare “legati” a quel progetto ma allo stesso tempo di creare un capitolo nuovo ci è sembrata geniale. In più non si tratta di una relazione troppo stretta tra “Not another Grease story” e “Gimmie Gimmie Gimmie another ABBA story”: anche chi non ha visto il primo, è perfettamente in grado di capire e apprezzare questo secondo capitolo della storia. 

Come avviene la preparazione di un musical come questo? Chi vi assiste?

Rebecca: l’impegno del musical comincia con l’inizio dell’anno accademico: inizialmente ci occupiamo principalmente della parte “organizzativa”, con le audizioni per entrare nell’associazione nel mese di ottobre. Verso novembre si tiene invece la seconda audizione fatta dal regista, in cui vengono assegnati i ruoli; tra dicembre e gennaio ci siamo occupati del riadattamento del testo, costumi, scenografie e pianificazione delle prove. Le prove vere e proprie sono iniziate a febbraio, in concomitanza con l’inizio del secondo semestre. 

Abbiamo provato dalle due alle tre volte a settimana, affiancati dal regista Giancarlo Capito, dalla coreografa Sara Marinucci e dall’assistente alla regia Erika Zanoncelli.

Testo in italiano ma canzoni in inglese (finalmente!). Come mai questa scelta?

Alessandro e Rebecca: È stata una scelta abbastanza discussa, ma di cui siamo molto contenti. Il vecchio presidente aveva già deciso di tradurre le canzoni, ritenendo fosse in questo modo più semplice seguire il filo della storia tramite il testo in italiano. Abbiamo però riflettuto sul fatto che la nostra Università è molto internazionale, tutti conosciamo l’inglese; in più le canzoni degli ABBA sono il punto forte di tutto il musical e rappresentano uno dei motivi principali per cui lo abbiamo scelto in primo luogo. Non avremmo mai osato tradurre canzoni come queste, il risultato non sarebbe mai stato all’altezza delle originali. 

N.d.A.: Nella sala prove regnava il movimento: correzioni del regista da una parte, ripasso di coreografie dall’altra. Ma non appena Margherita Lega, che interpreta Donna Sheridan (madre di Sandy) inizia a cantare, è subito silenzio, per ascoltare la sua splendida voce.

Siete stati affiancati da professionisti: in particolare la coreografa Sara Marinucci (che ha recentemente lavorato allo spettacolo “Legally Blonde” in scena al Teatro degli Arcimboldi di Milano) e il regista Giancarlo Capito. Avevi già esperienza nel mondo dello spettacolo?  E’ stato difficile lavorare con persone di questo livello? 

Ho preso lezioni di canto solo un anno, quando avevo 13 anni; per quanto riguarda la danza ho provato tantissimi stili, mi è sempre piaciuta molto. In quanto a recitazione, ho studiato teatro alle superiori ma era uno studio più che altro “teorico”, la pratica era molto poca, ho preso parte solo a qualche musical organizzato dal mio liceo. 

Lavorare con un regista professionista mi ha aperto un mondo, dandomi la possibilità di scoprire di saper fare cose che mai avrei immaginato essere in grado di fare. 

Dopo il successo dello spettacolo dell’anno scorso, altri due ragazzi dell’associazione ed io siamo stati scelti per recitare in “i Promessi Sposi show” di Maurizio Colombi, tenutosi al Teatro di Monza. Anche in questo caso la professionalità è stata massima, ho veramente capito la differenza abissale che intercorre tra una produzione come questa ed una amatoriale. 

Come hai ottenuto la parte di Donna? Cosa ne pensi del tuo personaggio?

Non so esattamente cosa abbia portato il regista a scegliere proprio me. Tutti hanno in mente la Donna del film, interpretata da Meryl Streep, che fisicamente ha poco a che fare con me. Eppure la scelta è ricaduta proprio su di me: all’audizione ho cantato “The Winner Takes It All” (interpretata da Donna nel film) perché trovo sia un pezzo carico di emozione, lo sento proprio mio (e non nascondo, da grande fan di Mamma Mia!, di averlo cantato sin da piccola davanti allo specchio!).  

Probabilmente questa mia scelta ha influito sull’assegnazione della parte. 

Il personaggio di Donna mi piace tantissimo, trovo che abbia davvero tutto: è forte, sensibile, spiritosa, emotiva…è tutto quanto. Impersonarla è stato tutto fuorché semplice: non è facile per me, studentessa ventenne, mettersi nei panni di una donna di cinquant’anni anni che ha cresciuto una figlia da sola, che improvvisamente si ritrova a fare i conti con i tre possibili padri … è stata una sfida, ma spero ben riuscita!

N.d.A.: Quello che stupisce di questi ragazzi, oltre all’enorme talento nel canto, ballo e recitazione, è la capacità che hanno avuto di organizzare in soli 6 mesi un intero spettacolo: si occupano loro stessi della stesura del copione, della scelta del musical da rappresentare e anche della promozione. C’è infatti chi, come Gaia Nilla, oltre a stare sul palco, si occupa della sezione marketing e creazione di contenuti.

Che mezzi avete utilizzato per promuovere lo spettacolo? 

Gaia: Abbiamo innanzitutto deciso come realizzare il trailer, di cui si sono occupati principalmente la direzione artistica e la coreografa (Sara Marinucci); siamo stati anche assistiti da BocconiTV per le riprese, che sono avvenute sia all’interno dell’Università che fuori. 

Ci siamo poi occupati delle fotografie, che sono quelle che si possono vedere sulle locandine in giro per l’Università e sui profili social di BLPSA, realizzate da una fotografa (@marychrizzajane). Inevitabilmente, per foto e trailer, siamo stati affiancati da professionisti esterni: per realizzare dei contenuti validi e accattivanti, il loro aiuto in fatto di editing e montaggio è stato fondamentale. 

Quali sono i canali che, secondo te, hanno dato il contributo maggiore alla promozione del musical?

Gaia: Sicuramente i social sono stati lo strumento più utile; abbiamo un profilo BLPSA su Instagram, Facebook, TikTok e Twitter (anche se Twitter è quello che utilizziamo meno). Instagram è il nostro canale “ufficiale”, dove diamo tutte le informazioni, annunciamo il musical, postiamo foto e trailer… abbiamo un planning preciso da seguire a partire da un mese dallo spettacolo per postare i contenuti. Quest’anno anche il trailer ha avuto successo, raggiungendo quasi 20.000 visualizzazioni (non poco per un profilo che conta poco più di 1000 followers).

Abbiamo cercato anche di migliorare la pagina TikTok, essendo un social che sta prendendo piede ultimamente tra i giovani. Offriamo contenuti diversi da Instagram: non ci limitiamo a promuovere il musical ma realizziamo anche challenge e trend, alcuni dei quali sono anche andati virali. Stiamo un po’ sperimentando, ma stando al riepilogo delle interazioni e visualizzazioni, pare abbia avuto un discreto successo!

Gimmie Gimmie Gimmie another ABBA story” è una rivisitazione moderna e divertente di uno dei più amati musical di sempre. 

Quando si decide di rappresentare in maniera innovativa un lavoro come Mamma Mia!, che tutti bene o male conoscono, il rischio è molto alto: basta poco per crearne una “brutta copia”.

D’altra parte, riproporre per l’ennesima volta il classico musical, sarebbe risultato ripetitivo.

I ragazzi di BLPSA sono stati in grado di creare qualcosa di nuovo, restando comunque fedeli a quella che è la trama originale, ma aggiungendo un tocco di comicità (come per esempio un Bill Anderson che prende il nome di “Sandro Milo”) e novità, decidendo di ambientare la rappresentazione a Capri e rendendo Sandy e Danny due veri bocconiani. 

Solo assistendo alle prove, è possibile rendersi conto del grande lavoro dietro a quella che poi sarà la rappresentazione finale; infatti, dopo tre ore di “filata” (così viene chiamata la prova generale), i ragazzi si sono sottoposti al momento forse più difficile di tutti: le osservazioni da parte del regista, raccolte dal suo sguardo vigile durante tutta la rappresentazione e riportate sul suo taccuino. 

L’impegno di questi ragazzi ha portato alla realizzazione di uno spettacolo vincente, in grado di divertire tutti, che merita di essere visto.  

Immagine: Locandina del Musical “Gimme, Gimme, Gimme Another Abba Story” da instagram @blapsa

di Vittoria Del Borrello