I retroscena del Festival della Canzone Italiana

C’è chi lo ammette e chi lo nega, ma comunque una cosa è certa: tutti seguiamo Sanremo.

Il che non significa sedersi per 5 sere di fila davanti alla televisione alle 20:30 e alzarsi alle 02:30 a fine puntata; anche solo aprire un qualsiasi social, giornale e leggere notizie riguardo le puntate precedenti, rientra nell’essere “investiti” dall’onda di Sanremo.

Insomma, direttamente o indirettamente, volenti o nolenti, si sa, che per 5 giorni all’anno, non si parlerà di altro.

Sanremo unisce generazioni diverse: cantano sullo stesso palco artisti come Madame e Sangiovanni, classe 2002, e al contempo Ornella Vanoni e Gino Paoli, che di anni ne hanno giusto qualcuno in più.

Durante il periodo di Sanremo tutti sono accomunati dalla voglia di seguire il festival da più vicino possibile, di ascoltare i pezzi dei loro artisti preferiti e di conoscerne di nuovi; più che mai si percepisce come la musica, come si sul dire, “unisca”. E in questo caso unisce davvero persone da ogni dove e di ogni età.

Quello che è certo è che poche persone, nonostante l’enorme eco che questo evento crea, conoscono il grande e lungo lavoro che sta dietro a queste 5 serate trasmesse su Rai 1.

Io ho avuto la possibilità di vivere Sanremo in prima persona durante i giorni del festival ed è stata una esperienza indimenticabile.

La prima cosa che mi è stata detta da una signora autoctona è che sono pochi i sanremesi che apprezzano il festival: troppa confusione, strade chiuse, difficoltà negli spostamenti per mesi. E non a caso dico “per mesi”, considerando che la troupe della Rai comincia a montare tutto il necessario a partire dal 6 gennaio.

Effettivamente, sono rimasta stupita vedendo la complicata organizzazione della città in questi giorni speciali: per accedere alla piazza principale, Piazza Colombo, ci sono controlli di sicurezza, ingressi contingentati, guardie in ogni angolo. Comprendo bene che, per chi vive in questa città, non deve essere semplice.

Altre persone con cui ho avuto occasione di confrontarmi, benché sempre del luogo, hanno dimostrato al contrario un enorme apprezzamento per il festival: a fronte delle inevitabili complicazioni “logistiche”, l’indotto della kermesse è enorme per la cittadina ligure con migliaia di persone che riempiono alberghi, ristoranti e locali di ogni sorta.

L’aria che io, da non cittadina di Sanremo, ho respirato in questi giorni trascorsi nella “città dei fiori”, è un’aria di gioia e allegria: in ogni angolo della strada ci sono persone che cantano, sperando di poter incontrare talent scout alla ricerca di cantanti emergenti da promuovere, casse che in ogni dove trasmettono le canzoni del Festival, persone in coda fuori dagli hotel con la speranza di strappare un saluto al loro idolo.

Per non parlare del fermento che ho avuto occasione di vivere all’interno della redazione di TV Sorrisi e Canzoni, grazie alla disponibilità del direttore Aldo Vitali e di tutto il team: persone continuamente al lavoro tra articoli, scatti, copertine e bozze di pagine pronti per realizzare il numero successivo.

Giornalisti al lavoro 24h su 24 (per davvero), pronti ad accogliere artisti per scatti e interviste ogni ora: in un solo giorno, ho avuto l’onore e la fortuna di incontrare, presso la redazione di TV Sorrisi e Canzoni, Peppe Vessicchio, Gino Paoli, Marco Mengoni, Sangiovanni, Lazza e Mr. Rain.

Anche in questo caso, solo l’esperienza “sul campo” permette di rendersi conto del lavoro che sta dietro ad una pagina o ad uno scatto. Sicuramente, tra le tante cose che porterò a casa, c’è la consapevolezza che tutto ciò che a noi appare come dato e “pronto all’uso” (che sia una serata del festival o un numero di un magazine), ha alle spalle un lavoro molto più articolato e complicato di quello che possiamo immaginare.

Il direttore Vitali ci ha raccontato questo aneddoto: come tutti sappiamo, TV Sorrisi e Canzoni realizza ogni anno, prima del festival, la copertina con tutti i concorrenti e conduttori insieme. Si potrebbe pensare, quindi, ad un semplice montaggio: ogni artista, ovunque si trovi in quel momento, scatta una foto, la manda a sorrisi, vengono montate e la copertina è fatta.

Invece non è così.

Gli artisti, i conduttori, vengono realmente riuniti tutti in uno stesso luogo per realizzare la famosa copertina.

Penso sia facilmente immaginabile l’immensa difficoltà davanti cui il giornale si trova, dovendo andare alla ricerca di uno stesso luogo e di un giorno in cui 28 artisti, che si spostano continuamente per tour e impegni di ogni sorta, possano recarsi tutti insieme.

Ci tengo a ringraziare Francesca Della Rocca, Selene Flagiello e Lorenzo Vitali, che con me hanno vissuto questa magnifica e unica esperienza.

Più di tutti un enorme ringraziamento va al direttore di TV Sorrisi e Canzoni Aldo Vitali e a tutta la redazione, per l’opportunità e i consigli che ci hanno regalato.

Perché in fondo, si sa: Sanremo è Sanremo.

di Vittoria Del Borrello