Mi si avvicina sussurrando “It’s gonna be fantastic..”

Dal presentare la notte degli oscar come conduttore per Sky Cinema, all’introdurre il premiato “CODA” di Sian Heder, Francesco Castelnuovo, filosofo e giornalista romano, in compagnia dell’interprete Alessandra Checchetto partecipa al Movies & Languages Film Festival, organizzato dal Bocconi Language center.

Da dove nasce la sua passione per il cinema?

Il cinema è la realizzazione del sogno di un bambino – esordisce il giornalista, aggiungendo poi come il padre lo abbia iniziato al mondo cinematografico attraverso i ‘set dei quiz’, soffermandosi in particolare sugli aspetti sonori: “chi sta doppiando Paul Newman in questo film?”.

Ho cominciato quindi a collezionare dei quadernini, contenenti tutti i ritagli dei giornali dei film che vedevo. Tanto che nel lontano 1982, prima che iniziasse la notte degli oscar, il giornalista afferma di esser stato pronto con il suo quadernino, contenente tutti nomi dei candidati e le loro relative storie.

Qual è stata l’intervista più significativa che ha avuto il piacere di fare?

Nel corso degli anni che hanno visto ski al centro, ho avuto la fortuna di poter incontrare grandissimi volti. Una volta ho fatto una lista delle interviste più significative: 220 grandi volti.

Fra i nomi citati si parla di Sergio Castellito, Viggo Mortensen, Jack Black, Lady Gaga. Su Madonna dice – Una bellissima intervista, lei alla fine mi ha detto: “ah ma questi italiani”. È simpatica… non dico diva ma comunque molto regina; mentre Lady Gaga è proprio una di noi.

Tralasciando frasi simpatiche, il giornalista afferma che una delle interviste più toccanti è stata quella a Steven Spielberg, il quale, una volta concluso lo scambio, gli ha confidato quanto fosse rimasto impressionato stringendogli la mano.

Lo stesso gesto richiama anche l’incontro con Clint Eastwood, che riesce a stupire il giornalista con una stretta di mano molto morbida accompagnata da un “Hi Francesco”. Aveva degli occhi molto molto umani – sottolinea il giornalista.

Segua la citazione a Robin Williams, alti livelli, e a Tom Hanks. L’ultimo attore rimane impresso a Castelnuovo per un tipo di percorso diverso rispetto a quello seguito dalle cime di Hollywood. Perché Tom Hanks è andato oltre? Perché recentemente in una tavola rotonda ha detto: “quando voi raccontate un momento di felicità, ricordatevi che passerà, quando voi ogni tanto passate un momento di tristezza, pensate che passerà, è tutto questione di tempo”. Una persona un po’ zen Tom, che durante la cerimonia di presentazione della Premier Mondiale a Firenze, si avvicina a Castelnovo sussurrandogli: “It’s gonna be fantastic”.

Chi non ha mai avuto il piacere di intervistare, ma sarebbe un sogno nel cassetto irrealizzato?

John Williams, compositore di musiche per film. Colui che ha inventato i temi musicali del grande cinema popolare statunitense: il tema di Guerre Stellari, il tema di Indiana Jones, il tema di ET ed è il grande collaboratore alle musiche dei film di Steven Spielberg.

Nel caso ti fosse concessa l’occasione di recitare in un film, che tipo di personaggio ti piacerebbe interpretare?

Mi piacerebbe interpretare un ruolo che ha a che fare con il tema di cui si parla qua in Bocconi nel Movies & Languages Film Festival, qualcosa che sia a metà tra “L’attimo Fuggente” e “Figli di un Dio minore”. Il giornalista afferma di essere un grande appassionato di lingue e ritrova, nel secondo film citato, la capacità di incontrarsi e conoscersi attraverso lingue diverse: è una storia d’amore fra un uomo che non ha la disabilità della sordità e una donna sorda.

“L’attimo Fuggente” invece richiama il credere nella possibilità dell’educazione, come un qualcosa che riempie e stupisce.

Cos’è per lei il cinema?

Il cinema è un’esperienza che nasce e resiste ancora per il bisogno di stare qui e avere qualcosa lì. Noi ci sediamo per vivere qualcosa in maniera traslata rispetto allo schermo, qualcosa che è proiettata lì e non succede qui.

Esiste quindi questa distanza, fra spettatore e schermo, che talvolta si cerca anche di colmare, ad esempio attraverso la Virtual Reality, che rende però possibile immergersi in esperienze lontane da quotidianità, che siano storie d’amore, di azione o persino horror.

Quest’intervista è stata condotta da Giorgia Piotti, redatta da Zoe Di Lieto e editata per chiarezza e brevità da Federico Spadaro