
Ho procrastinato a scrivere questa recensione perché non sapevo come sintetizzare il mio amore per questo film. Dal momento in cui è uscito su Netflix, non ho smesso di cantarne le canzoni e di guardare interviste ed estratti su Youtube. Quindi eccoci qui, a parlare di Tick, Tick… Boom!, il musical che si è aggiudicato le nomination di Miglior Attore Protagonista per Andrew Garfield e di Miglior Film Editing.
“Tick, Tick… Boom!” è il rumore della bomba ad orologeria che sono i trent’anni, che si avvicinano sempre di più per il nostro protagonista, Jonathan Larson. Ma Jonathan non vuole che arrivino, sente di non aver realizzato se stesso ancora: ha passato gli ultimi otto anni della sua vita a scrivere un musical, Superbia, e finalmente fra una settimana lo metterà in scena davanti a critici teatrali e finanziatori. L’ansia è alle stelle, all’opera manca ancora una canzone, gli impegni della vita premono, amici e familiari di Jonathan gli chiedono di prendere decisioni, ma… manca solo una settimana all’evento che potrebbe svoltargli la vita. Perché si sta sovrapponendo tutto? Aspettate.Solo.Una.Settimana!!!

Il film è un meta-musical, ovvero l’adattamento cinematografico dell’omonimo musical scritto dallo stesso Jonathan Larson, su questa settimana decisiva della sua vita. Tick, Tick…Boom! è ambientato prima che Jonathan Larson scrivesse Rent, il musical che l’ha reso poi famoso e immortale nella storia del teatro.
La pellicola fa un lavoro eccellente a rendere l’impellenza di questo evento distante una sola settimana. Per noi studenti universitari, poi, la sensazione è la stessa di quando abbiamo un esame importante fra pochi giorni e la vita non sembra volersi mettere in pausa per un po’ per permetterci di concentrarci solo su quello. Ma l’ansia non è assolutamente l’unica emozione che si prova guardando il musical, anzi! L’opera è del tutto vulnerabile, umile, profondamente umana. Larson ci permette di entrare nella sua vita, ci espone tutto se stesso nel bene e nel male, con così tanta grazia, delicatezza, e amore.

E questa storia non avrebbe potuto trovare un duo migliore di Andrew Garfield e Lin-Manuel Miranda per poter arrivare nei nostri cuori. Non è un caso che il 2022 cada nel bel mezzo dell’Andrew Garfield Renaissance, perché con questa performance l’attore ha davvero segnato un punto di svolta nella sua carriera. Non solo ha imparato a cantare per questo film, ma è entrato in profonda connessione con Jonathan, permettendoci di empatizzare con il personaggio complesso che interpreta. Alla regia, invece, abbiamo il debutto di Lin-Manuel Miranda (Hamilton, Encanto), che quest’anno ha davvero brillato e che, con questo film, ha voluto rendere omaggio ad uno dei suoi mentori. Miranda è riuscito ad alternare perfettamente le scene di vita quotidiana di Jonathan e la loro “narrazione” sul palco, permettendo di vivere nei panni di Jonathan Larson e contemporaneamente in quelli di uno spettatore di Tick Tick… Boom!. E se questa specie di inception di musical non è chiara, basta dare un’occhiata alla clip qui di seguito: Miranda contrappone la scena semi-comica dai toni allegri della canzone Therapy, al momento del litigio con toni drammatici e tesi che ha ispirato il brano.
Che dire, spero di aver convinto almeno una persona a guardare questo film, con cuore e mente aperti. Incrocio le dita per il giorno della cerimonia degli Oscar, e vado a riguardare Tick, Tick…Boom! per la terza volta!